Il politologo: “Trump non si fida di Kiev. E l’Ucraina rischia la spartizione”
Zelensky è la voce irriducibile di un Paese stremato. Uno Stato che, quando del rombo dei missili resterà solo l’eco, rischia di non esistere più. Non come lo abbiamo conosciuto, almeno. È questo lo sfondo del summit di Ferragosto in Alaska, secondo la descrizione del politologo ucraino Ruslan Bortnik, direttore dell’Istituto di Politica di Kiev.
Bortnik, come valuta la decisione di Trump di organizzare un vertice con Putin senza coinvolgere l’Ucraina?

